Come viene riportato in un lunghissimo ed esauriente articolo apparso su: “Il Panaro” dell’Agosto del 1904 (dedicato quasi esclusivamente alla Panaro ed ai suoi ginnasti di ritorno dai trionfi di Mons (in Belgio) il 17 Maggio 1867, quattro studenti dell’ Istituto Tecnico: Giuseppe Bertoni, Clemente Pullé, Leone Segré ed Ermete Vandelli ottennero di potersi esercitare nella Ginnastica nel solaio di un edificio, in via Caselline, di proprietà di certo Golfieri.
Ecco il breve ricordo dei quattro fondatori riportato dall’avv. Perroux durante il discorso che tenne in occasione della celebrazione del primo centenario della Società:

“Ermete Vandelli, che poi fu ragioniere; che per tutta la sua vita tirò “la carretta” della Segreteria della Società del Panaro, l’ umile segretario non meno prezioso di quelli che possono essere i grandi presidenti, l’ umile burocrate che costituì il segno tangibile della continuità sotto le varie amministrazioni che si succedettero. Giuseppe Bertoni, studente, direttore tecnico della Società dal 1870 al 1896 quando fu nominato istruttore della Scuola Normale di Ginnastica femminile di Torino …… Mentre questi due provenivano dalla piccola borghesia, il terzo era il Conte Clemente Pullé che dorme nella tomba di famiglia a Sestola – conte di Sestola – che combattè con i suoi Bersaglieri ad Adigrat e che chiuse la sua vita come Ufficiale Generale del Regio Esercito. E Leone Segré, il quarto. Vedono signori, israelita, israelita che per spirito patriottico partecipò a tutte le manifestazioni che nel nome ben noto dell’ Italia si tenevano nella nostra città e che concluse la sua vita nel disastro ferroviario di Castel Giubileo quando, al ritorno dai funerali di Umberto I’ ucciso a Brescia, perse la vita assieme ad un altro socio (e segretario dell’ ufficio di Direzione della Società): Giuseppe Messori. Mi è caro ricordare Giuseppe Messori che, poeta dialettale, sotto lo pseudonimo di Belocheld, fu uno dei più deliziosi poeti modenesi”.

In pochi mesi il numero dei giovani frequentanti quel solaio – palestra aumentò in modo tale da spingerli ad unirsi in una Società che chiamarono “Società Ginnastica Modenese”.
Nell’ autunno del 1870 la Società di Ginnastica Modenese ottenne di potere di usufruire di due stanzette situate al pianterreno dell’ex Convento di Santa Margherita all’angolo tra via Canal Grande e via Fonteraso. L’occasione spinse quei giovani a mutar nome alla Società Ginnastica Modenese che divenne “Società Dilettanti di Ginnastica”.
Nel frattempo il numero dei ginnasti era aumentato a tal punto (contava già più di cento frequentanti) che la palestra – solaio era diventata ormai insufficiente. Nel 1874, profittando del fatto che l’edificio di Santa Margherita era stato assegnato alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Modena (che vi aveva istituito il Patronato Figli del Popolo) chiese ed ottenne di potere usufruire di ben otto ambienti di differente metratura dai quali si accedeva ad un’ampia palestra ricavata dalla parte superiore della ex chiesa di Santa Margherita.
Preso possesso dei nuovi locali (che da quell’anno rappresentarono la vera sede sociale – che mantenne fino al 1988) la Società Dilettanti di Ginnastica assunse la denominazione di “Ginnastica del Panaro”. Si rende doveroso dare un breve cenno sul Patronato Figli del Popolo che, fondato nel 1874 grazie all’opera di Francesco Ghiaroni, aveva lo scopo di fornire istruzione e riparo ai bambini e ragazzi senza alcuna risorsa economica. Nell’intenzione dei fondatori il Patronato avrebbe anche potuto sostituire l’opera dei genitori che, molto poveri, non erano in grado fornire i propri figli di una qualsiasi istruzione. L’aiuto fornito dal Patronato era posto ad evitare che questi giovani andassero per la strada a mendicare la carità. Il Patronato riusciva a dare un letto per dormire ad un certo numero di bambini, forniva loro vestiti e oggetti di cartoleria e, soprattutto, insegnava loro a leggere, a scrivere e a svolgere una professione. Inoltre ospitava nella sua scuola bambini che, gratuitamente, potevano istruirsi ed ottenere un titolo di studio, oppure anche solamente di partecipare alle feste ed alle occasioni comuni di divertimento, consentendo loro di partecipare alla vita sociale.
Il Patronato usufruiva di docenti (scelti tra insegnanti di professione ed anche tra gli studenti universitari) che offrivano il loro contributo gratuitamente. 
Con la Panaro fu stipulata una convenzione con la quale si consentiva di usufruire dei locali a patto che la Società si impegnasse ad istruire gratuitamente i “Figli del Popolo” nell’arte della Ginnastica . 
Allora era istruttore di Ginnastica il fondatore Giuseppe Bertoni, cui succedette il M° Carlo Frascaroli, che dedicò tutta la sua vita per l’affermazione della Ginnastica educativa con scritti, pubblicazioni varie ed un’attività veramente esemplare.

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